Elly Schlein, la segretaria del PD che eliminò il trattino.

Elly Schlein, giovanissima neo segretaria del Partito Democratico acclamata alle primarie di partito del 26 febbraio 2023.

Chi è questa ragazza sorridente? La sua è una biografia di tutto rispetto, una discendenza importante e ha alle spalle una “carriera” di attivismo notevole. Ma cosa spaventa di lei nel centro-sinistra o centrosinistra senza trattino? Vuole portare il PD a sinistra. Almeno ciò si evince dalle dichiarazioni di questi giorni (questa pagina è stata scritta il primo marzo 2023). Le posizioni della nuova dirigente del partito sono note e chiare: fortemente di sinistra e molto vicine a quelle del Movimento a Cinque Stelle capitanato da Giuseppe Conte.

Cosa succederà adesso nel PD? C’è aria di esodo già dall’acclamazione della vincitrice delle primarie e ciò proprio a causa delle sue parole che non lasciano dubbio: il centro non è più in famiglia nel PD. Ma il PD era stato fondato proprio per aggregare sotto un unico nome le forze di centro e di sinistra che si riconoscevano nell’Ulivo, nella Margherita, nei DS e in altre formazioni minori.

Come cambierà il panorama politico? L’ascesa al potere di una donna di destra (la prima presidente del Consiglio dei Ministri) è adesso bilanciata dalla prima segretaria di partito nel PD (che di fatto diventa il primo partito della sinistra, sinistra e basta, senza trattino e senza centro). Ciò, porta i due estremi a essere di nuovo identità distinte e non più bisognose di affrancarsi dietro a un trattino e al centro (storicamente atlantista). Il bisogno di destra e sinistra di una identità distinta spinge i moderati centristi a muoversi di nuovo verso il centro lasciando le aree “col trattino” e in questo momento al centro seppure orientato in qualche modo verso sinistra c’è Matteo Renzi e Carlo Calenda che cercano di dare vita a un centro moderato riformista. Con le elezioni europee del 2024 i partiti affronteranno il proporzionale e da lì si capirà (forse) se stiamo tornando alle vecchie definizioni del novecento, quando c’erano il centro, la destra e la sinistra (in rigoroso ordine alfabetico) con le ali estreme minoritarie ma agguerrite.

Riuscirà Elena Schlein detta Elly a far risorgere il moribondo PD? Sembra la domanda delle cento pistole. Riuscirà la nuova Segretaria a compattare la sinistra e ad attrarre consenso con le sue idee molto estreme? È lei che ha finalmente capito cosa vogliono (o di cosa hanno bisogno) gli italiani?

Intanto, appena eletta, la giovane speranza della sinistra è già attaccata e criticata da tutti i fronti. Sarà una guida della sinistra per il prossimo decennio? Il problema del PD è che brucia i segretari come cerini al vento.

Chi ha responsabilità di comando ha il dovere della proposta, sta necessariamente in una posizione di dialogo e compromesso e lascia ai militanti il compito della protesta nuda e cruda. Schlein viene dalla militanza della protesta e per questo una parte del PD ha paura che continui a essere solo protesta e basta. Gli iscritti al partito avevano in maggioranza gradito Bonaccini, l’amministratore amichevole ed efficace della regione rossa, ma si sono visti scavalcare da coloro che la tessera di partito non ce l’hanno e alla fine ha vinto le primarie una combattente con forti armi di scontro, determinata e sorridente.

Non sappiamo ad oggi come Elly Schlein dialogherà col centro e con le altre anime della sinistra (anche se pare chiara una vicinanza al M5S) e non sappiamo come si concretizzerà la sua “dura opposizione” al governo attuale del paese. Ma come abbiamo dato una possibilità alla leader della destra Giorgia Meloni, dobbiamo dare una possibilità alla leader della sinistra Elly Schlein e giudicarla solo fra qualche tempo, quando le sue azioni porteranno frutti (buoni o cattivi che siano).

Buon lavoro Elly Schlein, sperando che la tua segreteria non sia un cerino al vento.