Paesaggi contemporanei (Catania, agosto 2015)

Teatro-Potlach-Catania-2015Trenta agosto, si chiude il percorso di Paesaggi contemporanei, la grande macchina meravigliosa che il Teatro Potlach ha portato a Catania. Nella notte antica della città ferita e più volte ricostruita, nel barocco perduto tra vicoli della Civita, nello splendore decadente e poetico nero di pietra lavica e bianco di riscatto morale mai del tutto ottenuto, nel sogno onirico di avanguardie mai decollate e sempre annunciate, senza pompa magna e con assoluto rigore stilistico e forza dirompente, come un germoglio di ginestra che rompe la pietra inizia il viaggio che ci propone Pino Di Buduo, il nostro anfitrione, certosino cesellatore, scrutatore attento, osservatore acuto e conoscitore del segreto mestiere che mette in ordine dsciplina in testa il grande carro di Tespi. Daniela Regnoli magnifica narratrice ci accompagna illuminando idealmente il cammino con tocco di campana; come enigmatica figura, musa rassicurante e forte ci introduce in un mondo da scoprire perché i viaggiatori siamo noi, attraverso paesaggi contemporanei che suscitano nuove emozioni dietro veli di sorpresa assoluta. E iniziato il viaggio scopriamo lungo il cammino stazioni narranti, mansiones di antica memoria, quadri plastici che dal medio evo riaffiorano nella modernità ma con tutto il loro carico di storia in piroclastica vorticosa e psichedelica velocità nel presente senza il tempo di un respiro, come un lampo e lì, dove non sai che c’è un anfratto ti accoglie bianchissima ed eterea, delicata ma ferma, squillante ma a tratti materna, con gli occhi al cielo e il cuore nel mondo Nathalie Mentha ipnotizzandoci come una madonna antica e ricordandoci le nostre radici e quanto e quale sia il nostro territorio tra storia e umanità nel lavoro prezioso dei nostri avi. Ma non pensate che sia tutto, il viaggio continua seguendo tortuose vie illuminate di cultura e ci accoglie forte come la roccia Lucia Sardo, testimone del nostro tempo, acuta protettrice della nostra sicilianità, grande interprete della nostra essenza che ci rapisce definitivamente insieme ai suoi compagni di avventura, quel popolo di meravigliosi giovani che hanno scelto di raccogliere il testimone di un teatro non convenzionale dove non la fanno da padroni Verga, Martoglio e Pirandello. A presto Teatro Potlach e grazie per questa esperienza, per averci accompagnato a fare un  giro all’interno stesso della nostra anima perché è quella che tra un sussulto e l’altro si è illuminata ricordandoci il nostro posto in questa isola di millenaria cultura.
Per chi non conoscesse il Teatro Potlach e la sua storia: www.teatropotlach.org.