Gianvarietà e Concita De Gregorio

4 aprile 2012, alla radio c’è Gianvarietà, programma condotto da Gianluca Guidi e Claudio Pallottini. Felicissimo esempio di varietà radiofonico con ospiti in diretta e gag e momenti di grande ilarità. La radio del ventunesimo secolo si affaccia ai suoi ascoltatori anche con strumenti nuovi e Gianvarietà non è da meno avendo una paginetta – su un noto social network – che serve a tenere aggiornati i suoi ascoltatori e anche a dar loro “voce”. Gianvarietà quindi è anche una community di persone che scrivono e commentano in diretta ciò che accade negli studi della Rai da cui va in onda il programma. Oggi, dopo la consueta comica apertura una ospite di rilievo ha fatto la sua entrata trionfale: Concita De Gregorio, giornalista e scrittrice di primissimo livello e già direttrice del quotidiano l’Unità che ha da poco lasciato per motivi che qui non interessano. Brillante la De Gregorio, anzi brillantissima e (per fortuna dico io) anche uguale a se stessa: graffiante affabulatrice e persona che non ha peli sulla lingua con quel suo tono mansueto che nasconde una forza da leonessa e una grande capacità di comunicazione. Certo le sue idee – come quelle di tutti del resto – sono opinabili e la signora oltre a vantare una buona schiera di amici, vanta anche una considerevole quantità di nemici (almeno politicamente parlando). Certo a qualcuno quella “dolce” lingua affilata come un rasoio dà un po’ di fastidio ma coloro che la attaccano per il suo modo “mellifluo ma velenoso” dovrebbero concentrarsi più sulla sostanza di ciò che afferma la nota giornalista che sul “vestito” che copre le sue affermazioni. Personalmente mi trovo spesso in disaccordo con il pensiero della De Gregorio ma la ascolto con interesse e ringrazio il cielo per avercela mandata con la sua arguzia e intelligenza, con la sua caparbia simpatia e dolcissima ferocia. Quindi cari amici teniamoci Concita De Gregorio e auguriamole una lunga carriera giornalistica perché ella è un pezzo della nostra democrazia e va tutelata come va tutelato chi – come me – ha idee diverse.